Tra gli stereotipi più comuni che incalzano sulla facoltà di Medicina e Chirurgia primeggia sicuramente “studiare medicina significa aspettare almeno i trent’anni per ricevere il primo stipendio”. Niente di più sbagliato! Il percorso che si intraprende nel momento in cui ci si iscrive ad una facoltà del genere è, sì, lungo e stressante, ma di certo non infinito!
Sono 6 gli anni da affrontare per conseguire la laurea magistrale a ciclo unico che conferirà ai neo-laureati il titolo di Dottori in Medicina e Chirurgia. È necessaria una precisazione: “dottore” e “medico” non sono sinonimi. Un laureato può essere considerato medico nel momento in cui è iscritto all’albo! Tuttavia, alla luce di recenti sviluppi, il percorso di laurea in Medicina è stato reso “abilitante“. Cosa significa? L’esame di iscrizione all’albo dovrà essere conseguito entro la laurea!
Tale riforma, nonostante carichi ulteriormente la già onerosa vita degli studenti, è una grande rivoluzione, in quanto non sarà più necessario aspettare un anno per iscriversi al concorso d’accesso alle scuole di specialità.
Per i non esperti, il MIUR considera le scuole di specialità corsi universitari “post lauream” che hanno lo scopo di formare specialisti in ambiente sanitario. Al termine del percorso formativo viene rilasciato il diploma di specializzazione nel settore prescelto.
Si tratta di percorsi di istruzione dalla durata variabile (in media si tratta di 4 o 5 anni) durante i quali gli specializzandi dovranno convogliare un’intensa attività sul campo (si parla di 38 ore settimanali) alla classica didattica frontale necessaria per sostenere i rispettivi esami. La chiave per smentire l’affermazione che da il titolo all’articolo è la seguente: gli specializzandi percepiscono lo stipendio sin dal primo mese!
Qualche numero: gli studenti specializzandi guadagnano fin dal primo momento uno stipendio che si aggira sui 1700/1800 euro, con uno scatto di anzianità di 50 euro una volta superato il terzo anno. In altri termini, si tratta di circa 23000 euro lordi l’anno, una cifra discreta che permette senz’altro di mantenersi in un possibile centro ospedaliero fuorisede! Ovviamente dalla cifra sovracitata bisognerà escludere le varie tasse annuali e le assicurazioni che competono un “quasi” medico di reparto.